LA COLLEZIONE: gli artisti che dal 1995 hanno esposto alle Sale Expo del Centro Studi Judicaria
di Alessandro Togni
Il Centro Studi Judicaria attraverso l’attivazione della “Sezione Mostre”, operativa dal 1995, ha favorito le azioni degli artisti territoriali rendendo maggiormente conosciute le loro ricerche visive segnalandole attraverso numerose esposizioni seguite da un pubblico attento e in costante crescita. Oggi, dopo 15 anni di impegnata attività, nel rapporto e nel dialogo con gli operatori dell’arte, il Centro Studi proponendo la mostra “La Collezione”, intende rendere un piccolo ma significativo “grazie” a tutti i ricercatori della figurazione pittorica, della scultura e della fotografia che in questo tempo si sono prodotti in mostre personali o collettive, assicurando momenti di scambio culturale e rilasciando contenuti ascrivibili e configurabili nel pensiero estetico. Le opere esposte presso le sale expo di Casa Saletti in Viale Dante a Tione di Trento, dal 2 al 10 aprile 2011, sono le “donazioni” che gli artisti hanno generosamente accordato al Centro Studi, affinché rimanessero come segno culturale e storico per una possibile pinacoteca / fondazione dedicata all’arte. L’esposizione si compone quindi numerose opere anche molto dissimili, attribuibili a 32 artisti:
Alessandro Togni di Tione presenta una prima opera del 1987 presa dalla raccolta “Presenze trascendentali” e una seconda del 1993 dedicata all’arcivescovo Paride Lodron; Bruna Antolini di Tione espone la impressionistica e tranquillizzante “Gubbio” del 2009; Gianpaolo Antolini di Tione con pittura analitica propone una visione alpestre di rara bellezza; Jarka Prasek di Villa Rendena offre soluzioni al limite del fantastico; Alice Valentini di Tione marca dinamiche dai tratti astratto espressivi; Claudio Menegazzi di Rovereto indaga fra colore e stilizzazione del paesaggio; Giovanna d’Avenia di Torino gioca con le soluzioni sospese e liquide dei suoi acquerelli; Luigi Bosetti di Ponte Arche dispone per una fotografia contemporanea che indaga sui rapporti fra macro e colore e, con una seconda opera suggerisce modelli surrealistici resi attraverso il collage storico; Amedeo Marchetti di Bolbeno pone lo sguardo naif sulle figure tipiche della tradizione contadina; Francesco Spagnolo indica con una prima opera i dettami della classicità pittorica, con una seconda opera le drammatiche visioni dovute alla violenza delle stragi; Graziella Scaglia di Ponte Caffaro propone una decorativa e geometrica soluzione in tecnica patchwork; Luigi Loprete maestro di pittura, presenta un serale panorama montano dalla vocazione crepuscolare; Aurora Beozzo di Aldeno si muove fra fotografia e pittura dove a vincere è il colore; Gianni Pellegrini di Riva del Garda è presente con la sfuggente ombratura delle sue “inflessioni” datate 2010; Hassan El Banna, autore egiziano di Il Cairo, indugia sulle immagini storiche della sua cultura e del deserto; Marcello Zanin di Massimeno, propone un paesaggio di sapore novecentesco e proto cubista. Ed ancora ecco le vaste nuvole di colore attraversate dai segni agitati del maestro Lino Lorenzin di Stenico; le graffiature brillanti di natura astratta di Michela Bertelli di Tione; le dissonanti composizioni surreali di Paolo Dalponte di Poia–Ponte Arche; le sofferte e plastiche immaginazioni fra tormento della materia e narrazione simbolica del maestro Sergio Trenti di Carisolo; le evoluzioni spirituali poste in scrittura visiva di Nadia Valentini di Tione; la beatitudine alpina impressa dentro un paesaggio solare nell’opera di Piergiorgio Zane; il vortice verdeggiante della natura interpretata di Sergio Viviani di Tione; e la naturalezza compositiva dei paesaggi e delle ambientazioni paesane restituite con gusto semplice nelle opere di Rina Reda Zaniboni di Riva del Garda; la forma totemica e simbolica nella scultura di origine antica di Nicola Cozzio di Spiazzo; le documentaristiche e solenni immagini del passato restituite dal maestro fotografo Roberto Bosetti di Ponte Arche; la figura nuda attraversata dalla luce risolta con acquerello di estrazione fantastica di Stefania Riccadonna di Preore; l’opera composta di lividi colori di concezione realista che lascia emergere la sobrietà della montagna del maestro Renato Tommasini di Tione; la folgorante e folklorica rappresentazione alpestre dai lineamenti naif di Orsolina Bugna di Bersone; il segno dai contenuti inconsci e dall’anima posta sul margine fra improvvisazione e controllo dell’opera astratta di Roberto Codroico di Trento; la magia visiva fatta di evoluzioni del segno e il decorativismo immaginario di bianco, nero e oro di Tiziana Ferrazza di Tione; la figurazione assorta e precisa nelle immagini serene ed ultra reali di Umberto Fostini di Bocenago.
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